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IL GIARDINO
E I PICCOLI ANIMALI
Riflettere sul senso del mondo e della vita è parte dei pensieri più ricorrenti dei bambini. Chi educa intreccia e
rilancia ogni giorno approfondite conversazioni sulle loro curiosità. Già Maria Montessori nei primi del Novecento
intuì quanto i bambini fossero capaci di riflettere sugli elementi della terra, poi sulle altre creature viventi e infine
su loro stessi; capaci di comprendere che tutte le creature sono connesse tra loro e si adattano a un insieme più
complesso e inesauribile. Partecipare attivamente al mondo della vita permette al bambino di coglierne le sue
infinite relazioni, energie, fragilità e sviluppi. Prendendosi la responsabilità della sopravvivenza dei piccoli animali
e del loro habitat, i bambini svolgono azioni di cura verso se stessi e l’ambiente in cui vivono. Essi possono perce-
pire, in modo naturale, lo scorrere del tempo e la ciclicità vitale, concorrere a quell’insieme di fasi e cambiamenti
che un essere vivente attraversa nell’arco della sua esistenza; sia esso un animale, una pianta o l’uomo stesso.
La continua ricerca di personali risposte sull’esistenza umana, le domande e i dubbi sulla vita, la nascita o la
morte, fanno parte dei dialoghi fra gli adulti e i bambini al nido e alla scuola dell’infanzia. Nutrire un piccolo ani-
male, averne la responsabilità, insieme ai compagni della sezione e al personale della scuola, è per tutti senza
alcuna esclusione un’esperienza straordinaria e profondamente formativa. Toccare un morbido coniglio, vedere
la divertente corsa di una gallina in una fattoria didattica, vivere esperienze speciali di educazione degli animali
domestici con un cane mite che si lascia accarezzare, all’interno di progetti specifici dedicati alla «Pet therapy» o
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