Page 17 - Flip giardini
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EDUCARE OUTDOOR,


                                                  CON FILOSOFIA






                La mente di ogni essere umano cresce e si sviluppa in base a ciò che ha attorno: questa considerazione – già
             avanzata dal filosofo Empedocle nel V secolo a.C. – allude alla relazione profonda tra ambienti di apprendimento
             e processi di apprendimento. Ambienti differenti permettono esperienze differenti e, ovviamente, non tutti gli
             ambienti né tutte le esperienze favoriscono lo stesso livello di esercizio del pensiero, del ragionamento e dell’im-
             maginazione.
                All’interno di un edificio, anche avendo la stessa superficie a disposizione, la gestione degli spazi e gli arreda-
             menti può fare la differenza sul piano della qualità, della varietà e dell’intensità delle relazioni e delle esperienze
             educative; ma, in ogni caso, all’interno di un edificio non si potrà mai replicare né simulare quel che può essere
             fatto all’aperto, a contatto con gli elementi naturali o immersi nel paesaggio.
                Se hanno la possibilità di stare all’aperto, bambine e bambini fanno spontaneamente giochi ed esplorazioni di
             vario genere, che comportano di per sé relazioni riflessive con l’ambiente circostante, con se stessi e con gli altri.
             Progettare attività educative all’aperto richiede però di immaginare e creare situazioni capaci di attivare osser-
             vazioni, esplorazioni e relazioni riflessive più articolate e complesse di quelle che si sviluppano spontaneamente
             tra coetanei.

                Le relazioni riflessive possono essere stimolate da domande, osservazioni ed esperienze che rendono “enig-
             matico” ciò che si dà abitualmente per scontato e che possono così suscitare meraviglia, il sentimento filosofico
             per eccellenza. Occorre, dunque, immaginare domande che possano fare da propulsori per la curiosità e per la
             ricerca e funzionare come “semi” della conversazione: quanto più l’ambiente dell’apprendimento è vario, tanto
             maggiore è il numero delle domande che si possono escogitare. È proprio qui – nel formulare domande che tra-
             sformino gli ambienti d’apprendimento in sorprendenti spazi di scoperta – che la filosofia può trarre giovamento
             dalla disponibilità di luoghi per l’educazione outdoor e diventare fonte d’ispirazione per attività di vario genere.
             La filosofia, d’altra parte, nasce come relazione riflessiva degli esseri umani con se stessi e con la natura circo-
             stante. Ne abbiamo chiara testimonianza nelle tante domande sui fenomeni naturali che impegnarono già i primi
             filosofi e in una spiazzante constatazione di Eraclito, filosofo presocratico proverbialmente enigmatico per il suo
             modo di esprimersi.

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