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Il diario è quindi uno strumento che ferma, approfondisce e rilancia idee e pensieri. Deve essere ben
posizionato e visibile in sezione, all’altezza dei bambini, sfogliabile anche da loro e per consentire a
chiunque entri nel contesto scolastico di leggerlo.
Il diario partecipato
Il diario può rappresentare un vero e proprio anello di congiunzione tra il contesto nido/scuola e fa-
miglia, attraverso la condivisione dello strumento, che può essere portato a casa durante il weekend,
integrato con pagine scritte dalle famiglie e riletto a scuola.
Può essere creato anche il “Diario delle famiglie”, in cui i bambini, insieme ai loro genitori, creano delle
pagine di diario (a mano, stampato o entrambi, purché sia una modalità comoda per loro) per raccon-
tare ciò che hanno fatto durante il weekend o nei pomeriggi trascorsi a casa in famiglia. Questo può
diventare un buon aggancio per coinvolgere nel racconto anche i bambini che parlano meno, mentre
per le insegnanti diventa uno strumento utile per capire come i bambini trascorrono il tempo con i loro
famigliari e valorizzare a scuola le esperienze compiute.
Un’ulteriore modalità di coinvolgimento delle famiglie può essere far commentare le proposte tramite
post-it o far loro scrivere pensieri relativi alle proposte, che possono visionare tramite il diario, al fine di
incentivare lo scambio scuola-famiglia.
Soprattutto nella sezione dei 5 anni, i bambini possono essere coinvolti nella creazione del diario. Un
diario materico, in cui si trovano anche reperti concreti collezionati a scuola, come foglie, biglietti del
teatro, disegni, scritture spontanee dei bambini. Questa può essere una buona occasione per farli par-
tecipare attivamente.
Per i 5 anni possono anche essere creati i “silent diary”, ispirati ai silent book: si tratta di diari che rac-
contano le esperienze trascorse nel corso della mattinata, in forma solo di immagini, foto, grafiche dei
bambini, in modo da incentivare il racconto e la loro produzione verbale.
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